mercoledì 16 ottobre 2013

Recensione 8#: Sarà perché ti amo.

E rieccomi qui, 
miei cari lettori! So che è da tanto che non postavo una recensione ma essendo la sola capace al momento di leggere libri -causa impegni non previsti! - sto cercando di incastrare il tutto con la scuola e i problemi di salute avuti. Almeno il fatto di essere stata due settimane in ospedale mi ha permesso di finire -FINALMENTE!- questo libro.
Ma bando alle ciance, ecco la recensione!

Titolo: Sarà perché ti amo.
Autrice: Niamh Greene.
Editore: Newton Compton Editori.
Pagine: 379.
Prezzo: 9.90 €.

E se un evento banale come la perdita di un telefono potesse cambiare una vita? Frankie Rowley è una donna in carriera, un’agente letteraria completamente dedicata al suo lavoro. Ha una relazione segreta con un collega ma il suo rapporto più stabile – come tutta la famiglia le rimprovera – è quello con il suo cellulare. Proprio per questo, quando durante il viaggio in aereo per San Francisco smarrisce il prezioso oggetto, si sente persa.

Un telefono preso a noleggio non è certo la stessa cosa: soprattutto quando sul display cominciano ad apparire strani messaggi, indirizzati a una ragazza di nome Aimee. Quando gli SMS diventano davvero insistenti e il loro contenuto così intimo, Frankie, piuttosto seccata, sarà costretta a incontrare John, il fratello di Aimee. E senza volerlo si troverà coinvolta in una questione familiare molto complicata da gestire. Chi è Aimee e che cosa vogliono tutto da Frankie? Forse il destino, in cui lei non ha mai creduto, ha in serbo qualche sorpresa…

Recensione.
Premetto subito dicendo che non appena ho letto il titolo di questo libro, essendo una romanticona DOC, la mia reazione è stata ‘OH-MIO-DIO! Devo avere quel libro!’ ed ecco come è arrivato alle mie mani – ho mia sorella come testimone!

Come ho già furiosamente esplicitato nelle altre recensioni, una cosa con cui sono assolutissimamente fissata sono le copertine e quando non trovo un nesso tra questa e la storia letta… mi innervosisco. Non chiedetemi perché, mi irrito assai e punto.
Cioè… se pubblichi una storia tanto vale rappresentarla anche nella copertina, no? E’ qualcosa di sensato, almeno a parer mio! Voi che dite?
Tralasciando la mia opinione descritta a fine catartico e aspettando vostre opinioni per discuterne magari assieme, riprendo con l’analisi del libro.

Come modo di scrivere è semplice, chiaro, arriva dritta al punto in poche parole e in certi casi è meglio, lo preferisco io almeno. Tanti giri di parole non servono se non per intrattenere, ma la maggior parte delle volte confondono per lo più, ragion per cui preferisco tale stile.
Per la storia invece, ho avuto qualche problema. Non a comprenderla, ma quanto più a cercare di capire cosa centrassero certi elementi con il filone del racconto. Per esempio, durante il viaggio di andata la protagonista conosce una ragazza tutto pepe, fidata credente del destino, con cui fa amicizia. Alla fine prenderà parte anche lei in qualche modo alla vita di Frankie, ma non in maniera diretta – so che è spiegata male, ma se ve lo dicessi rovinerei una delle poche sorprese che ci riserva il romanzo!- .
Oppure ancora non mi è piaciuto molto il fatto che un torto abbastanza, anzi oserei dire molto, grave quanto quello commesso da Frankie nei confronti di John e sua madre possa essere stato perdonato con l’organizzazione di una festa; è la festa della sorella di John, va bene ma a mio parere e modo di vedere le cose non è sufficiente come scusante.

...
Ad essere sincera, rileggendo ora la prima parte della recensione riconosco di essere stata abbastanza malvagia nei confronti di questo libro, ma subito da primi capitoli il romanzo non mi ha coinvolto anzi; solo verso gli ultimi due o tre ha cominciato a tenermi un poco incuriosita. Ma per il resto non è certo uno dei miei libri preferiti.
Per carità! Ho letto di peggio – c’è sempre, quello c’è sempre! - , ma non posso nemmeno mettere in paragone questo libro con tanti altri letti che, nonostante non rientrino fra i miei preferiti, sono molto meglio.

Mi spiace molto, il titolo prometteva bene e anche la trama non era male in fondo, ma nel durante e nella conclusione non c’è stata alcune favilla.
Se mai qualcuno dovesse chiedermi se vale la pena di leggerlo, la mia risposta sarebbe crudele ma almeno sincera:

“Credimi, meglio cambiare scansia in libreria o scorrere nelle recensioni. Proprio non ci siamo.”
Voto: 5/10.


Crystal.

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